Psiche e Mente

Gestire il tempo

Gestire il tempo

Abbiamo provato tutti la sensazione di non avere abbastanza ore nella giornata per fare tutto ciò che vorremmo, oppure abbastanza energie per sostenerci. Quasi sempre tendiamo a lasciare da parte gli aspetti più legati alle attività personali, gli spazi dedicati a noi stessə che rispondono a bisogni e desideri perché il dovere arriva prima.

Settimana dopo settimana ci sentiamo incastratə in questa routine e iniziamo ad abituarci pur sentendo che a volte ci limita, ci scontenta, ci ingabbia. Poi, capita che l’abitudine prenda il sopravvento, perché in fondo siamo esseri abitudinari, abbiamo bisogno di punti di riferimento. E così non ci chiediamo nemmeno più se la vita che conduciamo ci soddisfi o se potrebbe essere modificata in meglio.

Perché accade?

In queste dinamiche ci sostengono due aspetti. Da un lato la pressione sociale che ci propone un modello basato sul produrre e performare come valori principali. Questo messaggio viene veicolato e amplificato anche dai social, vetrine dove ci si mostra “sempre sul pezzo”. Difficile non fare confronti e non lasciarsi influenzare quando il messaggio è che più si fa maggiore è il nostro valore come persone. Naturalmente se questo livello di attività e stile di vita ci fa sentire davvero a nostro agio, niente da obiettare. Se è un modello a cui ci sforziamo di aderire, magari anche inconsciamente, allora è utile capire se prenderne le distanze e quanto.

Il secondo aspetto riguarda la nostra natura. Anche i processi fisiologici che si innescano nel nostro corpo tendono a farci mantenere un certo ritmo se non ne abbiamo consapevolezza. Ad esempio, il circuito dello stress quando è elevato e continuativo, produce cortisolo e adrenalina, non ci fa sentire la stanchezza e ci induce a continuare ad essere sempre attivə dando luogo a un circolo vizioso. Quando finalmente ci fermiamo può capitare che non ci sentiamo così bene come avremmo sperato grazie al riposo. Ciò accade perché lo stress diminuisce e con esso gli ormoni dello stress che ci “tenevano su” e possiamo sentire il nostro corpo con le sue fatiche o gli eventuali sintomi legati alla richiesta eccessiva che abbiamo soddisfatto nei giorni.

Per questo per qualcunə è preferibile mantenersi in attività costante: non avere il “calo” ci dà l’illusione che possa farci stare meglio continuare a fare. Per saperne di più sui meccanismi dello stress ti consiglio questi articoli

Come fare?

Premetto che non esiste mai una soluzione univoca valida per tuttə, ma ognunə ha la responsabilità di attivare una cura di sé sana e matura che ci faccia vivere al meglio. Per questo motivo vorrei dare alcuni spunti di comprensione e riflessione che aiutino a trovare il proprio modo e il proprio ritmo con consapevolezza.

Anche se non risulterà piacevole da sentire, abbiamo sempre una scelta anche in situazioni che sembrano obbligate. Molto spesso le persone mi riportano le loro vite stressanti con l’atteggiamento rassegnato di chi non può fare diversamente. E se invece fosse possibile non subirle?.

Di sicuro è più facile impostare bene le cose sul nascere che modificarle in corsa ma non è impossibile, bisogna procedere a piccoli passi. Iniziamo a pensare che di fronte ad ogni compito o attività possiamo scegliere.

La scelta consapevole come soluzione

Posso decidere di lasciare andare un pezzettino per volta: dedicare meno energia a un certo progetto, non dire sì solo perché se no chissà cosa si penserebbe di me; fare tutto ma con i miei tempi, riservarmi sempre dei momenti per respirare o mangiare bene. Posso anche pensare che non debba per forza arrivare al 100% in tutto, ossia alla perfezione, ma che un buon lavoro va comunque bene anche se non è perfetto. Posso lavorare sulle aspettative, mie e altrui, per capire da dove arrivano e se sono realistiche; sulla mia autostima per non cadere nel tunnel del “devo dimostrare che valgo” sempre e ad ogni costo anche quando non sarebbe necessario. Eccetera, ma mi fermo qui.

In pratica…

Però voglio dare ancora qualche spunto un po’ più pratico con questo elenco che potrà aiutare a riflettere sulla propria situazione attuale e, magari, capire dove si può iniziare a intervenire per creare un cambiamento positivo.

🔸scrivi ciò che desidereresti fare o di cui avresti bisogno ma non riesci a inserire mai nella tua settimana. Scrivilo proprio, carta e penna, su una nota del telefono o a computer. Scrivere aiuta a depositare i pensieri e ti costringe a fermarti e a dare spazio e valore a ciò che stai facendo.

🔸fai un elenco di quali sono i tuoi valori (ad es. carriera, famiglia, salute, dedicarsi agli altri, crescita personale ecc.) e mettili in ordine di importanza

🔸in un grafico a torta crea delle fette che rappresentano il tempo dedicato ai vari ambiti della tua vita. Puoi fare suddivisioni di massima come: lavoro, famiglia, tempo per me…

🔸sempre in un grafico a torta prova a stimare la percentuale di energia che senti di dedicare ad ogni ambito, a prescindere dal tempo che ti richiede. Potresti realizzare che ci sono alcune attività minori che ti pesano più di altre apparentemente più impegnative.

🔸è utile stimare anche il livello di soddisfazione che trai dai vari ambiti della tua vita. Si parla sempre di stime generali, facendo una media delle tue esperienze.

🔸confronta la realtà del tuo quotidiano con l’elenco dei tuoi valori e nota se c’è corrispondenza o discrepanza tra l’ideale e il reale.

🔸infine prova a fare un elenco in cui dare livelli di priorità reale alle tue attività. Questo può essere un punto di partenza da cui provi a rispettare maggiormente ciò che è importante per te attuando ogni giorno piccoli cambiamenti in quella direzione. Piccoli, mi raccomando!

Quasi sempre ciò che emerge è che chiedi troppo a te stessə, è un bello schema tosto da smantellare perché sostenuto dal senso del dovere, dal senso di colpa o di inadeguatezza. Imparare ad accogliere i nostri limiti, umani e comuni, può dare un aiuto a regolarsi meglio.

Se ti interessa imparare come lavorare sull’accoglienza e la gentilezza verso se stessə potresti dare un’occhiata a questo corso QUI

Buon “lavoro”!

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About Simona Di Carlo

Sono laureata in Psicologia e specializzata in Psicoterapia individuale e di gruppo. Nel lavoro con i pazienti integro la psicodinamica con altri approcci quali Mindfulness, la gestione del trauma con la tecnica EMDR e altre tecniche psico-corporee.

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